Cosa è l’autismo?

L’autismo è un disturbo neurobiologico dello sviluppo che provoca disabilità di varia importanza per tutto l’arco di vita. È una condizione “a spettro”: questo significa che, se pur tutte le persone con autismo condividano certe difficoltà, il modo e l’intensità delle loro difficoltà variano enormemente da persona a persona. L’autismo riguarda il modo di comunicare e relazionarsi con le persone. Riguarda anche come le persone danno un senso al mondo intorno a loro.
Molte persone con una condizione o disturbo dello Spettro Autistico (asc o asd) possono sposarsi, avere figli e vivere autonomamente, ma tante altre hanno anche disabilità intellettive, per cui hanno bisogno di supporto specialistico per tutta la vita, non raggiungendo mai una completa autonomia.

Quando si parla di autismo, in realtà bisognerebbe parlarne al plurale. Autismi, così sarebbe sicuramente più sensato interpretare l’argomento, viste le differenze sostanziali che possono intercorrere nella sintomatologia persino tra due persone con la stessa diagnosi.

Fatta salva la distinzione tra Basso e Alto funzionamento, che contraddistingue peculiarità differenti, tutto ciò che intercorre e lega le persone nello Spettro Autistico è solo un sottile filo conduttore, più o meno variamente esplicitato, che rende perciò ogni persona “unica”.

L’Autismo a basso funzionamento spesso è associato a ritardo mentale di varia gravità e ad alterazioni più o meno importanti della sfera verbale e di quella relazionale. Gli autistici a basso funzionamento risentono di ipersensibilità sensoriale e acustica, di ipermotricità e iperemotività, oltre a stereotipie diffuse che ne rendono manifesta la gravità sin dai primissimi mesi di vita.

L’Autismo ad alto funzionamento, invece, è più subdolo e di difficile individuazione, perché:
• Non prevede disturbi importanti della funzione verbale, se non per quanto attiene la fonetica che, peraltro, può essere opportunamente “corretta” con semplici interventi riabilitativi di logopedia. Di contro, mostrano un uso più che forbito della lingua, spesso fin troppo eloquente, sicuramente non rapportabile all’età anagrafica.
• Non comporta ritardo mentale, anzi: spesso hanno un q.i. superiore alla norma che li porta a eccellere nelle tematiche che più gli interessano.
• Comporta invece una seria compromissione della sfera relazionale, ancor più importante se si considerano le difficoltà a interpretare la mimica facciale o i doppi sensi, nell’interlocutoria verbale.

Gli Autismi sono sicuramente disordini neurobiologici, ma non si conoscono ancora le cause che comportano questo tipo di disturbi. C’è sicuramente compromissione a livello familiare, forse una componente genetica, se non anche ambientale. Le ipotesi allo studio sono tante, con una sola certezza: dagli Autismi non si guarisce. Non c’è terapia farmacologica che funzioni, se non per migliorare le capacità attentive o la sintomatologia legata alle diverse comorbilità, così come non c’è una sola terapia riabilitativa che riesca ad alleviarne le difficoltà. Si parla spesso di terapie multisistemiche che, allo stato dell’arte, contribuiscono effettivamente, se mirate, a migliorare la qualità di vita dei soggetti che ne sono affetti. Si parla frequentemente di problemi connessi a disfunzioni intestinali che, se opportunamente curate con una dieta specifica, portano a un miglioramento globale delle condizioni fisiche e psichiche. Ci sono tante ipotesi di terapia, insomma, ma di guarigione totale, al momento, neanche l’ombra.

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